Vado dallo psicologo perché sto bene!

Quando avvertiamo dei malesseri fisici non ci facciamo problemi a volerli risolvere. Ne parliamo con parenti, amici, medici. Quando però il disturbo non è localizzabile in un dolore al ginocchio o una infiammazione visibile, bensì viene dal nostro stato d’animo e non ci fa vivere serenamente, siamo ritrosi a rivolgerci a qualcuno che possa aiutarci a superare il momento di difficoltà. Ci capita di non sapere nemmeno con chi parlarne, tanto è l’imbarazzo che ci procura questo disagio che non riusciamo a identificare in nulla di visibile, concreto e organico. La diffidenza che accompagna il non prendersi cura della propria salute psichica, è legata a pregiudizi e stereotipi che hanno origini antiche. Il “matto”, lo “scemo”, lo “svitato” sono alcuni degli gli appellativi negativi che hanno accompagnato per anni coloro che mostravano delle diversità nel modo di pensare e di agire rispetto alla “norma”. Inoltre, negli ultimi anni, ci hanno bombardato con ideali di benessere psicofisico in cui la volontà è la fonte unica ed efficiente per poter superare le difficoltà senza rimanerne invischiati. Ma sarebbe bello se tutto si potesse superare con la forza di volontà, con la forza dell’Eroe che sconfigge tutti i mali. Purtroppo non accade e sicuramente ognuno di noi avrà sperimentato quello stato di impotenza e sconforto di fronte a disagi che nonostante ci si impegni molto, non vanno via. Dal non riuscire ad abbandonare un pensiero sul quale si continua a rimuginare, al non dormire bene la notte, a non riuscire a vedere le cose belle della vita, a non smettere di soffrire per una persona che non è più accanto a noi e via dicendo. E può anche essere capitato che a causa di queste difficoltà, ci siamo ritrovati a preferire la solitudine, la lontananza dal mondo, fino, nei casi estremi, la morte. Quindi, basta la forza di volontà per stare bene? Decisamente no! Anzi, la condizione eroica conduce molto spesso ad un fallimento che aggrava la nostra condizione. Questa è la situazione a cui ci incateniamo quando pensiamo che la salute psichica sia meno importante di quel dolore all’alluce che ci fa zoppicare. Riuscire ad aver cura di sé, riconoscendo il malessere da cui si è avvolti, è piuttosto indice di buon equilibrio e di maturità. Pertanto, rivolgersi ad un professionista competente nel raggiungimento e nel mantenimento del benessere psicologico, non dovrebbe spaventarci, ma piuttosto renderci fieri di noi per la capacità che abbiamo di volerci bene. In più, lo stereotipo che aleggia intorno alla figura dello psicologo ci induce a pensare che ci si debba rivolgere a lui solo in caso di difficoltà, in realtà lo psicologo e lo psicoterapeuta accompagnano i pazienti nel corso della vita o in determinati momenti, anche per trovare la giusta centratura, per andare incontro ai cambiamenti della vita e per la propria crescita personale. Quindi non abbiate timore a conoscervi un po’ di più, potreste scoprire di aver sempre ignorato delle parti di voi che hanno solo bisogno di un aiuto per venir fuori. A quel punto, quando anche gli altri vi chiederanno, ma tu che non hai problemi, perché vai dallo psicologo? Potrete rispondere: “Vado dallo psicologo perché STO BENE!”.

Dott.ssa D’Agostino Marialuisa

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