L’autostima in pandemia

La nostra autostima è continuamente soggetta ad oscillazioni. Il periodo storico che stiamo vivendo mette a dura prova la nostra capacità di sentirci parte attiva ed importante del mondo.

L’incertezza rispetto al domani ci fa perdere molti dei punti di riferimento che ci eravamo creati e questo ci porta a rappresentazioni sempre più nere e spaventose, andando ad influire negativamente sull’immagine che abbiamo di noi stessi.

I pensieri legati alla bassa autostima possono portare a disturbi reali legati all’insicurezza che si va a generare e alle emozioni negative che alla lunga diventano fatti reali. Così vanno ad incidere in ogni ambito della vita, facendo apparire ogni cosa come un fallimento e provocando un costante stato di ansia, angoscia e vergogna, oltre a un grande dispendio di tempo e energie passati a criticarsi.

Il vortice negativo che si viene a creare può indurre la persona ad accettare condizionamenti esterni, fino a veri e propri abusi sia emotivi che fisici.

Una sana autostima si costruisce su un solido concetto di sé e fa in modo che si possano stabilire relazioni soddisfacenti. Chi ama e rispetta se stesso, vede nell’interazione con l’altro uno scambio ricco, positivo e costruttivo, offrendo la capacità di essere intimi, di rivelarsi e di accogliere il rivelamento altrui.

Una sana autostima, risulta dall’equilibrio di diversi aspetti tra cui l’immagine che si ha di sé, delle proprie competenze, dei risultati conseguiti, della configurazione corporea.

Quando si ha un buon livello di autostima, si hanno ambizioni in base al riconoscimento delle proprie qualità, si ha la volontà di migliorarle e di imparare nuove competenze. Questo consente di interagire efficacemente con gli altri in quanto non si è oppressi dalla preoccupazione di tutelare il proprio concetto di sé.

Autostima, autoefficacia e fiducia in se stessi, consentono di raggiungere i propri obiettivi, non solo in termini di apprendimento e adattamento alla vita, ma anche riguardo alla elaborazione positiva e creativa del proprio progetto interno.

Il modo di valutarsi si lega alle esperienze derivanti dalle relazioni sociali ed è determinato dall’interiorizzazione della percezione degli atteggiamenti altrui nei propri confronti.

L’autostima è in continuo divenire, un valore dinamico che evolve nel tempo.

Secondo Nathaniel Branden, l’autostima che ci costruiamo dipende da due fattori:

  • La fiducia nelle nostre capacità, cioè la consapevolezza delle nostre risorse nel cavarcela nelle varie situazioni e di poter imparare per poterci giostrare durante le difficoltà.
  • La fiducia nel nostro diritto al successo e alla felicità, cioè la capacità di essere felici e fieri nei nostri progressi.

Non soddisfare questo bisogno psicologico può far insorgere disturbi come: chiusura verso il mondo, ansia, depressione, difficoltà nelle relazioni, etc.

Secondo Branden, l’autostima si fonda su sei “pilasti”:

•          Consapevolezza: vivere in maniera consapevole ciò che si sta facendo, mentre lo si sta facendo.

•          Auto-accettazione: credere nei propri pensieri, emozioni e comportamenti, di rispettarli e di essere fondamentalmente “per” se stessi.

•          Auto-responsabilità: prendersi la responsabilità delle proprie azioni e di accettare di essere la causa degli effetti desiderati.

•          Auto-assertività: trattare i propri bisogni e interessi con rispetto e esprimerli in modo appropriato.

•          Vivere volutamente: formulare obiettivi e piani d’azione per raggiungerli.

•          Integrità personale: mantenere l’allineamento tra i propri comportamenti e le proprie convinzioni.

Egli sottolineò l’importanza di come ci percepiamo e del valore che diamo a noi stessi. Il terapeuta può, secondo Branden, condurre il paziente in un viaggio, di auto-esplorazione e di auto-scoperta.

Un lavoro diretto all’importanza dell’incremento dell’autostima e della considerazione di sé, consente di far riflettere la persona sulla sua validità nel contesto di vita e sull’importanza della propria individualità in seno ai rapporti con gli altri significativi.

Inoltre, un lavoro su di sé e sulla propria autostima, volge a rafforzare le difese della persona riguardo al pericolo di rimanere vittima di eventuali condizioni abusanti favorendo l’assunzione di responsabilità e la consapevolezza degli atti svolti nei rapporti interpersonali.

Questa visione creativa di sé consente di individuare le figure tossiche presenti nelle proprie relazioni e di tenerle alla larga.

In un momento tanto difficile sotto tutti i punti di vista, è estremamente importante agire affinché non si perda la propria considerazione di sé. Alimentare l’autostima ci aiuta a mantenere viva la speranza e a continuare a sognare, favorendo lo sviluppo di risorse che ci aiutano ad affrontare in maniera creativa ed efficace le difficoltà, consentendoci di non rimanere ingabbiati nei problemi, bensì dirigendo le nostre azioni verso le dovute soluzioni.

BIBLIOGRAFIA

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